“Il cambiamento è una legge della vita e coloro che si ostinano a guardare sempre al passato o si concentrano unicamente sul presente possono essere sicuri di perdersi il futuro”
J.F. Kennedy
Si dice che la separazione rappresenti un vero e proprio lutto.
Separarsi significa accettare un cambiamento (a volte radicale e improvviso, altre volte più consapevole e metabolizzato).
Non sono i rispettivi diritti che in questa fase fanno la differenza, quanto piuttosto la consapevolezza di essere guidati verso ciò che può fare la differenza per aiutare i coniugi in questo nuovo percorso.
Perché posso aiutarti in questa fase anche se sono un Avvocato?
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Perché so ascoltare senza giudicare.
E’ importante essere accolti, soprattutto nella prima fase, da un interlocutore che possa comprendere le dinamiche del conflitto senza apportarvi nulla di personale, semplicemente prendendo atto della situazione rappresentata dal coniuge.
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Perché sono focalizzata sulla soluzione non sul problema.
E’ importante uscire dai personalismi: l’avvocato non è il paladino della giustizia né può cambiare il passato ma può certamente guidare il coniuge ad assumere un atteggiamento consapevole e rivolto alla semplificazione.
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Perché so individuare la strada meno dolorosa e meno dispendiosa.
Il mio obiettivo è rendere meno doloroso il cambiamento in termini di dispendio di tempo e di denaro. Non posso cambiare gli stati d’animo ma posso sostenere il cliente e aiutarlo a non appesantire le dinamiche familiari. Il conflitto costa tanto. Il mio lavoro è quello di promuovere il valore del dialogo per la migliore soluzione in termini umani ed economici.
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Perché conosco i “corridoi” della paura.
Li chiamo così i “rimandi” nelle decisioni. Spesso i coniugi rimandano decisione importanti senza preoccuparsi delle conseguenze che questa “rimandite” provoca nelle dinamiche familiari e personali. Non c’è nulla di più folle che perseverare nel conflitto senza chiedere aiuto. Separarsi non significa fallire… significa imparare dall’errore e ricominciare.
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Perché mi preoccupo della gestione dei figli.
Non vanno confusi i ruoli di coniugi con quelli di genitori. Errore che spesso porta il conflitto in una dimensione inadeguata che spesso sfocia
nella nefasta strumentalizzazione dei figli.
I figli non vogliono genitori perfetti, ma congruenti. I figli seguono l’esempio dei genitori e hanno bisogno di amore e non necessariamente di genitori coniugati. Sperarsi significa soprattutto essere un genitore migliore.
Cosa devi inoltre sapere
1.La differenza la fa sempre l’accordo.
La separazione può essere:
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Consensuale: quando è presente l’accordo sottoscritto congiuntamente dai coniugi. Questo tipo di separazione può raggiungersi anche mediante la negoziazione assistita con la quale è consentito ottenere l’accordo dei coniugi senza presenziare in Tribunale. L’accordo viene in questo caso sottoscritto innanzi all’avvocato di ciascun coniuge direttamente presso lo studio di uno dei due legali. A differenza della separazione consensuale ove è consentito il patrocinio di un legale per entrambi i coniugi, nella negoziazione assistita è obbligatoria l’assistenza di un professionista per ciascun coniuge.
Grazie alla nuova riforma, la separazione consensuale può essere sottoscritta, senza l’ausilio dell’avvocato anche presso il Comune di residenza di uno dei coniugi. A presiedere alla correttezza dell’accordo dei coniugi, al posto dei legali, vi è in questa procedura, l’Ufficiale di Stato civile. Tuttavia questo tipo di separazione può essere preferita alle altre modalità solo nel caso in cui la coppia non abbia figli minori o incapaci, o nel caso in cui non debbano essere regolamentate disposizioni di natura patrimoniale.
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Giudiziale quando manca l’accordo nonostante i coniugi vogliano la separazione; in questo caso è il Tribunale che impone ai coniugi le condizioni a cui devono attenersi.
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Di fatto quando uno dei coniugi si allontana dalla casa familiare. Sconsigliato in caso di prole, questo tipo di separazione non produce alcun tipo di modifica delle condizioni giuridiche dei coniugi.
2. Cosa si può regolare nell’ambito della separazione
a) Contributo al mantenimento dei figli adeguato alle capacità reddituali del coniuge obbligato. Su questa quesitone molti tribunali adottano diversi Protocolli da utilizzare quali parametri di riferimento per la quantificazione del contributo.
b) Regolamentazione del diritto di visita dei figli.
c) Se sussistono i dovuti presupposti la previsione del contributo al mantenimento del coniuge “debole”.
d) La divisione di beni immobili in comunione o comproprietà. In questo modo è possibile beneficiare di esoneri fiscali se il trasferimento immobiliare è previsto in favore del coniuge all’interno dei patti della separazione. In ogni caso l’atto è poi da stipularsi avanti il Notaio successivamente alla separazione.
e) Il coniuge separato ha diritto alla pensione di reversibilità, all’indennità di mancato preavviso e al TFR.
3. Cosa fa venire meno la separazione e il divorzio.
Con la separazione viene meno uno dei principi cardine sul quale è fondato il matrimonio cioè la coabitazione.
Tra i coniugi separati rimangono invece vigenti, anche dopo la separazione, i diritti successori: in caso di premorienza del coniuge l’altro succede come erede.
A differenza della separazione, con il divorzio vengono meno tutti di diritti civili discendenti dal vincolo coniugale compresi, quindi, anche quelli successori. Il divorzio produce, infatti, il definitivo scioglimento del vincolo matrimoniale determinando la cessazione di tutti gli effetti civili del matrimonio. Solo l’ottenimento del divorzio consente all’ex coniuge di contrarre nuove nozze.
Anche il diritto all’assegno periodico di mantenimento cessa in caso di nuove nozze o in caso di miglioramento delle condizioni del beneficiario.
4.Quanto tempo devo attendere per ottenere il divorzio
Dal 2015 i tempi per l’ottenimento del divorzio si sono accorciati. Dalla separazione consensuale il divorzio può essere chiesto decorsi sei mesi dal provvedimento che ha deciso la separazione consensuale, se invece la separazione è giudiziale il tempo necessario per poter procedere con il divorzio è un anno dalla sentenza di separazione.
5.Cosa serve al primo incontro?
Il primo incontro è interlocutorio serve per comprendere la situazione che i coniugi stanno vivendo. Si valuta sempre già dal primo colloquio la necessità di fare anche un percorso di mediazione familiare. Il nostro studio si avvale di ottimi professionisti specializzati in mediazione familiare e psicoterapia.
Lo studio si avvale della Consulenza della Dott.ssa Morena Peggi Psicoterapeuta in grado di coadiuvare i coniugi nella gestione del dolore e dei conflitti nascenti dalla separazione
Gli incontri possono farsi anche via Skype.
“I documenti conservati dal cliente spesso mi sanno dire molte più cose di quanto il cliente non dica”.
I documenti necessari per il deposito della domanda di separazione sono i seguenti:
– estratto riassunto dell’atto di matrimonio;
– stato di famiglia e certificato di residenza cumulativo a nome di entrambi i coniugi;
– certificato di nascita dei figli
I documenti possono essere richiesti ad uso separazione consentendo il risparmio nelle marche da bollo.
* in caso di divorzio, a questi si dovrà aggiungere, il verbale di separazione ovvero la sentenza di separazione se è giudiziale e copie delle dichiarazioni dei redditi delle ultime tre annualità.
– Inoltre sono utili i documenti bancari di conti cointestati e atti di compravendita o mutuo se afferenti ad immobili in comunione o comproprietà.
Il nostro studio vanta una solida esperienza volta alla conciliazione e alla trasformazione in ambito consensuale anche dei conflitti più aspri, proprio per questo abbiamo aiutato numerose coppie a trovare soluzioni consensuali anche in situazioni estremamente contrastanti.
Puoi contattare lo studio per fissare il tuo appuntamento: insieme cercheremo di capire quale potrebbe essere la migliore soluzione per te.
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